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Il convento di San Giuliano

Realizzato nel XI secolo, secondo la tradizione, il convento fu edificato ad opera di due frati umbri, Giovanni e Girolamo da Stroncone, probabilmente intorno ad un piccolo eremo preesistente.
Questo fu il primo insediamento abruzzese dell’Osservanza, movimento francescano di riforma nato all’interno dell’Ordine. Consacrato nel 1415, nel 1592 diviene chiesa dei Frati Conventuali. Con l’arrivo dei francesi, nel 1798, il complesso fu saccheggiato ed le spoglie del beato Vincenzo dell’Aquila profanate. Il convento fu riaperto nel 1878 e tornò ad essere occupato dai frati, restituendo a quest’ultimi la centralità dello studio e della vita spirituale.
Nel 1960 è stato sottoposto a imponenti lavori di restauro e nel 2009 subisce ingenti danni a causa del terremoto.

Il complesso, situato all’interno della vasta pineta di San Giuliano, comprende la chiesa, due chiostri e il Conventino.
La consacrazione della chiesa risale al 1430 e fu operata dal vescovo aquilano Jacopo Donadei, come ricorda un’iscrizione in controfacciata. A seguito di numerosi interventi, la struttura presenta oggi un aspetto essenzialmente barocco; la facciata si presenta sobria, a capanna, con il porticato che sovrasta il portale e con al centro un rosone.

L’interno presenta un’unica navata e due cappelle, una delle quali dedicata al Beato Vincenzo da L’Aquila, le cui spoglie sono custodite in un’urna racchiusa in un armadio di noce.
Sull’altare, colpisce il baldacchino di ispirazione berniniana, mentre sulla sinistra scorgiamo un dipinto su tavola attribuito a Saturnino Gatti, raffigurante il Beato Vincenzo assorto nella contemplazione del crocifisso. Due grandi dipinti di Vincenzo Damini occupano il lato destro della navata e riportano accuratamente San Giovanni da Capestrano a Belgrado e San Diego d’Alcalà.
Il chiosco minore, probabilmente affrescato in passato, appare sobrio e essenziale: purtroppo l’umidità del versante della montagna su cui poggia il convento e i diversi lavori strutturali succedutisi nei secoli sono stati complici della scarsa tenuta degli apparati decorativi. Il chiosco maggiore è invece interessante per via del ciclo di affreschi ispirati alla vita di San Giovanni da Capestrano, probabilmente databili intorno all’inizio del Seicento e attribuibili al pittore aquilano Giovanni Paolo Cardone.

Uscendo dal primo chiostro, quello minore, si arriva al conventino, costruzione originaria del convento di San Giuliano. Quest’ultimo si presenta sobrio, essenziale e francescano anche nella struttura.

La quasi totalità della struttura e dell’apparato decorativo è stato recuperato e restaurato dopo il terremoto del 2009 che aveva arrecato non pochi danni al complesso. Ad oggi, visitando il convento, si può godere della sua storia, spiritualità e bellezza artistica.