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Dal 1294 ad oggi: la Perdonanza Celestiniana attraverso i secoli

Uno sguardo al passato

Iscritta alla Lista del Patrimonio Culturale Immateriale dal 2019, la celebrazione della Perdonanza Celestiniana è viva testimonianza di una tradizione che giunge a noi direttamente dal Medioevo. Comprende riti e celebrazioni che si tramandano ininterrottamente dal 1294, anno in cui venne emanata la Bolla pontificia Inter sanctorum solemnia (detta anche Bolla del Perdono), con la quale Celestino V concesse l’indulgenza plenaria a chiunque, pentito e confessato, avesse varcato la Porta santa della basilica di Santa Maria di Collemaggio tra i vespri del 28 agosto e quelli del 29.
Celestino V, detto Pietro da Morrone, era un uomo dalla profonda fede e umiltà, caratterizzato da una forte predisposizione all’ascetismo e alla solitudine, attributi che lo portarono a rifugiarsi in vari eremi, l’ultimo dei quali sul Monte Morrone, sopra Sulmona, da cui il suo nome.

Incoronato Papa il 27 luglio 1294 nella Chiesa di Santa Maria di Collemaggio, lega indissolubilmente il suo nome alla città di L’aquila: fu così istituita la Perdonanza, celebrazione religiosa che anticipò di sei anni il primo Giubileo della storia.
Poco più di tre mesi dopo la sua incoronazione, il 13 dicembre 1294, Celestino V abdicò con una cerimonia plateale: scese dal trono togliendosi l’anello, la tiara e il mantello per poi rivestirsi con la tonaca della sua congregazione. Questo gesto passò alla storia come il “gran rifiuto”, descritto come tale all’interno del III canto dell’Inferno dantesco:

«Poscia ch’io v’ebbi alcun riconosciuto,
vidi e conobbi l’ombra di colui
che fece per viltade il gran rifiuto.»

La sua abdicazione, motivata dalla sua convinzione di non essere all’altezza del compito, costituisce un evento senza precedenti nella storia della Chiesa cattolica.

Mausoleo di Celestino V

Fortemente debilitato dalla prigionia voluta da Papa Bonifacio VIII, suo successore, il vecchio Pietro da Morrone si spense il 19 maggio 1296 dopo aver celebrato, debolmente, l’ultima messa. Fu inizialmente sepolto nei pressi di Ferentino, in provincia di Frosinone, per poi essere trasferito, nel 1317, nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio. A seguito del sisma del 2009, il crollo della volta della chiesa ha provocato un nuovo spostamento delle spoglie di Celestino V, restituite alla sua sede nel maggio 2013, in occasione del settecentesimo anniversario della sua canonizzazione, avvenuta nel 1713 da parte di Papa Clemente V. Il definitivo ritorno delle spoglie del Santo nella basilica aquilana avverrà solamente nel 2017, a seguito della riapertura al culto del complesso.

All’interno della Basilica di Santa Maria di Collemaggio è collocato il mausoleo di Celestino V, realizzato nel 1517 ad opera di Girolamo da Vicenza. Situato nell’abside destra della basilica, il monumento in pietra con rivestimenti marmorei ospita un’urna in legno dorato che accoglie le spoglie del Santo Papa.

Rievocare il passato

Il “Fuoco del Morrone” è l’evento che dà inizio alle cerimonie della Perdonanza Celestiniana e trae origine dal cammino che Celestino V condusse dall’eremo di Sant’Onofrio al Morrone, su un dorso d’asino, fino alla Basilica di Santa Maria di Collemaggio, a L’aquila, in occasione della sua incoronazione papale.

Il 16 agosto di ogni anno, i tedofori accendono una fiamma sacra, il “fuoco”, nell’eremo morronese.

Da qui ha inizio un cammino intriso di emozione e spiritualità che si snoda lungo diverse giornate, coinvolgendo disparati comuni dalla valle subequana alla conca aquilana. Le tappe del cammino rappresentano momenti di condivisione e riconciliazione tra le comunità locali, durante le quali vengono svolte numerose funzioni religiose.

Il culmine del cammino ha luogo il 23 agosto, con l’arrivo alla Basilica di Santa Maria di Collemaggio, dove viene acceso il tripode. Dopo la lettura della pergamena sottoscritta dai rappresentanti civili e religiosi delle comunità attraversate, si svolge una cerimonia di apertura della Perdonanza Celestiniana con la quale viene sancito ufficialmente l’inizio di questa maestosa rievocazione.

Corteo storico

Il corteo storico è il fulcro della rievocazione della Perdonanza Celestiniana: il 28 agosto di ogni anno si dirama lungo le vie del centro, scortando solennemente la bolla del perdono, partendo dal Palazzo di Margherita d’Austria (sede del comune sino al sisma del 6 aprile 2009), alla Basilica di Santa Maria di Collemaggio.
Animato da chiarine, tamburi, sbandieratori e più di mille figuranti con costumi storici della tradizione aquilana, il corteo ruota intorno a tre personaggi principali: la Dama della Bolla, il Giovin Signore e la Dama della Croce, i quali simboleggiano i valori tradizionali della Perdonanza: l’accoglienza, la solidarietà e la pace. Una volta sul sagrato della chiesa, viene letta la Bolla Papale e consegnata simbolicamente alla chiesa aquilana. Per concludere il rituale, si busserà per tre volte sulla Porta Santa con un ramo d’ulivo.
La festa termina il 29 agosto con la chiusura della Porta, accompagnata dallo spegnimento del tripode e dal rientro della bolla, circondata dal suo corteo.

Celebrazione moderna

La Perdonanza Celestiniana continua ad essere un evento significativo e caro alla comunità degli aquilani e ai fedeli cattolici in generale, la sua aura di tradizione e spiritualità persiste ancora oggi.
Ogni anno, nell’ultima settimana di agosto, migliaia di pellegrini si riuniscono a L’aquila per partecipare alla Perdonanza Celestiniana, prendendo parte al rinnovamento spirituale, di riflessione e redenzione.
Questa ricorrenza non è però solamente religiosa: nel corso dei secoli, ha rivestito – e continua a rivestire – un’occasione per la comunità aquilana di riunirsi e di celebrare la propria identità, avvalendosi dell’animazione di numerosi eventi culturali che coinvolgono residenti e visitatori, creando un’atmosfera di festa e unità. Difatti, durante l’intera durata della Perdonanza, L’aquila si appresta a diventare un palcoscenico internazionale, con appuntamenti che spaziano dal teatro alla musica, dalla storia alla danza.

In un’epoca segnata da conflitti, divisioni e incertezze, la Perdonanza Celestiniana rappresenta un faro di riconciliazione, evento che incarna l’idea del perdono, promuovendo gli ideali della condivisione, ospitalità e fraternità.