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Chiesa di San Silvestro

Le origini medievali

Sull’omonima piazza campeggia imponente la chiesa di San Silvestro, elevata su una breve scalinata, in modo da assumere il ruolo di primo attore all’interno di uno spazio che vede altre importati costruzioni, come il palazzo Branconio e quello dei Rustici.

Situata nel quarto di Santa Maria, la sua costruzione risale alla metà del XIII secolo, poco dopo la fondazione della città di L’aquila avvenuta nel 1254. La Chiesa, costruita per volere degli abitanti del castello di Collebrincioni, fu dedicata a San Silvestro Papa.

 

La sapiente architettura

La chiesa presenta un impianto di tipo basilicale a tre navate terminanti in altrettante absidi poligonali. La facciata, in pietra bianca, si staglia sulla scalinata su un fondo verde e azzurro tipico dell’entroterra abruzzese. Al suo centro, spicca il maestoso portale romanico abbracciato da pietre rosse e bianche, arricchito dalla presenza del sovrastante rosone che rispecchia le dimensioni del portale tanto da risultare uno dei più imponenti d’Abruzzo. A completare il prospetto, sul lato destro spicca la torre campanaria, aggiunta nell’Ottocento.
L’interno si presenta ricco di opere pittoriche che vanno dal Trecento al Cinquecento, distribuite in diversi punti della chiesa, alcune delle quali riportate alla luce grazie ai lavori di restauro degli ultimi anni: è il caso, ad esempio, degli affreschi trecenteschi e quattrocenteschi presenti nell’abside, creazioni delle sapienti mani della scuola toscana.

Portando lo sguardo sul lato destro della chiesa, troviamo l’affresco di Francesco da Montereale, allievo del Perugino, realizzato nei primi del Cinquecento, raffigurante la Madonna in trono col Bambino.

Elemento di grande rilievo è la tela che un tempo adornava l’altare della cinquecentesca Cappella Branconio: si tratta della Visitazione, dipinta da Raffaello Sanzio nel 1520, una delle sue ultime opere. Ad oggi, al posto dell’originale, è presente una copia.

 

Il tesoro perduto: la Visitazione di Raffaello

Intorno al 1517, Giovanni Battista Branconio, vicino a Papa Leone X, commissionò a Raffaello Sanzio una Visitazione come dono al padre. La tela verrà collocata nella cappella di famiglia allestita nell’abside della navata sinistra e vi rimase sino al 1655, anno in cui, su pressione della dominazione spagnola, Papa Alessandro VII ne autorizzò la consegna a re Filippo IV di Spagna, nonostante le stenui proteste da parte della popolazione aquilana.

Questo capolavoro divenne così protagonista di un destino travagliato fino a trovare dimora definitiva al Museo del Prado di Madrid, dove è conservato ancora oggi. Alla fine del secolo, la cappella Branconio venne affrescata da Giovanni Paolo Donati, allievo di Pompeo Cesura, seguace dello stesso Raffaello.

 

Il restauro

Il sisma del 2009 non risparmiò la chiesa, causando ingenti danni strutturali alla facciata, alla torre campanaria e alla zona absidale e considerevoli lesioni anche agli apparati decorativi. I pilastri che scandiscono le tre navate sono stati rinforzati, la facciata rinsaldata e gli affreschi restaurati con operazioni di delicatissimi consolidamenti.
Tra le parti più danneggiate dell’apparato decorativo, c’è la cappella Branconio, testimone di un ripristino lungo e complesso. Molte sono state le porzioni di intonaco sbriciolate che, attraverso un’attenta classificazione, sono state ricollocate con un risultato incredibile e singolare, poiché più del 90% dei frammenti ha ritrovato la sua posizione originale.

Dopo un saggio restauro durato tre anni, il 3 luglio 2019 L’Aquila riscopre l’armonia dei decori, delle forme e della luce della Chiesa. Ad oggi, San Silvestro si mostra nella sua elegante imponenza, luogo di preghiera restituito alla comunità aquilana e suggestivo scenario per concerti e incontri.