Origini e storia
La Basilica di San Bernardino, edificata tra il 1454 e il 1472, è un importante esempio di architettura religiosa rinascimentale, dedicata a San Bernardino da Siena, la cui presenza e predicazione influenzò in modo profondo la città. Nonostante la sua malattia, egli intraprese nell’aprile del 1444 un viaggio verso il Regno di Napoli, ma morì a L’Aquila il 20 maggio dello stesso anno. Numerosi furono i miracoli attribuiti alla sua salma esposta, tanto che il popolo aquilano ottenne da Papa Eugenio IV il permesso di conservarne le spoglie. San Bernardino fu canonizzato sei anni dopo, nel 1450, grazie all’instancabile opera del frate Giovanni da Capestrano.
L’esterno
La basilica si staglia al culmine di una monumentale scalinata fiancheggiata da sei edicole, ciascuna delle quali omaggio di una delle sei famiglie che contribuirono alla realizzazione dell’edificio.
L’imponente facciata in pietra calcarea è protagonista indiscussa dello spazio urbano circostante. Rimasta incompiuta, fu totalmente riprogettata nel 1525 da Nicola Filotesio, meglio conosciuto come Cola dell’Amatrice, il quale ripropone il tipico schema delle facciate delle chiese abruzzesi attraverso la divisione dello spazio in tre livelli orizzontali a loro volta suddivisi in tre spazi verticali mediante l’uso di colonne.
Il primo ordine è contraddistinto dalla presenza di tre portoni, il maggiore dei quali, quello centrale, si presenta incastonato all’interno di due coppie di colonnine scanalate a spirale terminanti in una volta a lunetta contenente l’altorilievo Madonna col bambino tra i Santi Francesco e Bernardino che presenta il devoto Girolamo da Norcia, probabilmente realizzata dalla scuola di Silvestro dell’Aquila.
I successivi due ordini presentano tre finti rosoni, due medaglioni con l’emblema bernardiniano e una trifora serliana. L’architrave che divide gli ultimi due ordini presenta l’incisione dedicata al tempio:
DIVO BERNARDINO SERVATORI URBS. AQUILA D.N. SANCTITATE Q. E PRO TEMPORE F.
Infine, sotto la cornice dello spigolo sinistro, si può scorgere la firma dell’architetto e la data di conclusione della prima fase dei lavori.
L’interno della basilica
La Basilica di San Bernardino ha subito numerosi rifacimenti, dovuti in particolare ai terremoti susseguitisi nel corso dei secoli che l’hanno più volte danneggiata. L’attuale struttura è quindi frutto di numerose riflessioni architettoniche e restauri.
La chiesa presenta un impianto unico nell’ambito dell’architettura religiosa aquilana, dovuto alla sovrapposizione di un corpo a pianta centrale e uno a pianta longitudinale. Questa singolarità è probabilmente collegata alla collocazione originaria della tomba del Santo, prevista nell’esatto centro della costruzione, sotto la cupola. L’asse longitudinale è caratterizzato da una varietà – in termini di monumentalità e forme – di cappelle laterali, realizzate per lo più nel corso del Cinquecento le quali, con i danni subiti dal terremoto del 1703, verranno restituite alla popolazione in maniera difforme dall’originale.
Lo spazio della navata centrale è il più imponente in termini dimensionali ed è caratterizzato da uno sfarzoso soffitto a cassettoni in legno intagliato e ornato di oro zecchino che regala alla chiesa un carattere barocco, realizzato da Ferdinando Mosca nella prima metà del Settecento. In esso, sono incastonati tre dipinti di Girolamo Cenatiempo, oltre ad un grande emblema del Cristo e alla splendente raggiera con il trigramma bernardiniano (IHS). Quest’ultimo lavoro è lavorato in superficie con i ceci di Navelli, inseriti in modo tale da ottenere un effetto chiaroscurale.
Due pilastri posti all’ingresso della basilica sostengono l’imponente organo a canne, realizzato nel 1725 da Feliciano Fedeli e inserito all’interno di una cornice barocca che abbraccia a sua volta una cassa di risonanza in legno finemente lavorato e decorato.
Mausoleo di San Bernardino
In posizione rialzata rispetto al resto della navata e accessibile attraverso quattro gradini in pietra venata, sul lato destro della basilica campeggia il mausoleo di San Bernardino. Quest’ultimo fu terminato nei primissimi anni del Cinquecento, ad opera di Silvestro dell’Aquila, e fu pensato per accogliere i pellegrini che vi giungevano in visita.
L’opera consiste in una grande arca su base quadrata in pietra rivestita di marmo, caratterizzata da quattro imponenti pilastri angolari che sorreggono una trabeazione, coronata da un arco lunettato. Nella parte inferiore giace il corpo di San Bernardino da Siena, collocato in un’urna lignea argentata e dorata realizzata a fine Settecento. Il tutto è abbracciato dalla volta della cappella, decorata con la Predica di Bernardino con i Santi Giovanni da Capestrano e Giacomo della Marca di Girolamo Cenatiempo.
Il restauro
Le violente sollecitazioni del terremoto del 6 aprile 2009 hanno compromesso la parte absidale della chiesa e hanno parzialmente distrutto il campanile. Inoltre, furono notevoli le lesioni riguardanti il tamburo della cupola e furono molte le fessurazioni dell’apparato lapideo della facciata.
Ad una prima fase di messa in sicurezza della struttura, sono seguite le operazioni di restauro del soffitto ligneo e di consolidamento delle pareti longitudinali.
Restituita alla comunità aquilana nella primavera del 2015, il restauro della cappella del mausoleo di San Bernardino richiederà più tempo: verrà completato solamente nel 2017, tornando ad ospitare le spoglie del Santo nell’anniversario della sua morte.